Kant

 L'opera principale è Critica della ragion pura alla quale seguono Critica.

della ragion pratica e Critica del giudizio. Nella fase "precritica" Kant

analizza i testi dei razionalisti e degli empiristi nutrendo i primi dubbi sulla

validità della metafisica, fino a giudicare quest'ultima illusoria, in quanto

non può fondare i suoi oggetti (Dio, anima, ordine del

mondo)sull'esperienza.

Kant si interessò principalmente sul problema metafisico ovvero su che

valore assegnare sull'indagine di Dio,anima e mondo

Secondo Kant la metafisica è stata solo un'ambizione del pensiero umano

e fonte di oscurità e contraddizioni.

Kant si oppone sia al razionalismo sia all'empirismo. Infatti egli elabora

una nuova filosofia: il criticismo intesa non come dottrina ma attività. Essa

contrapponendosi all'atteggiamento dogmatico, che accetta in modo

"acritico" dottrine e opinioni, si propone di valutare scrupolosamente le

condizioni di possibilità, la validità e i limiti della conoscenza umana.Kant ritiene che la conoscenza scientifica sia assolutamente certa e

oggettiva contrariamente dalla metafisica, la quale appare al filosofo come

il campo di battaglia delle dispute filosofiche e teologiche. Kant si propone

nella Critica della ragion pura di analizzare le possibilità conoscitive

dell'uomo rispetto a questi problemi, adoperando il criticismo. La

metafora del tribunale della ragione, che deve tutelare la ragione nelle sue

giuste pretese eliminando quelle prive di fondamento. Essendo la ragione

contemporaneamente giudice e imputato di questo processo, la sola

garanzia che il processo sia equo deriva dal fatto che la ragione non

proceda in modo arbitrario, ma rispetti le leggi eterne e immutabili

inscritte nella sua stessa natura. Si tratta di un compito che avrà un

duplice esito: 1) negativo, in quanto determinerà i limiti dell'uso della ragione; 2) positivo, in quanto definirà l'uso legittimo della ragione. La rivoluzione copernicana della conoscenza: Kant elabora una concezione della conoscenza che costituisce una vera e propria rivoluzione, perché al centro del  processo conoscitivo non pone più l'oggetto ma il soggetto con le sue capacità e attività. 

 La conoscenza consiste nell'attività con cui il soggetto organizza i  fatti forniti dall'esperienza, ordinandoli,elaborandoli, unificandoli mediantel'intervento di alcune funzioni mentali. Laconoscenza si figura, pertanto, come ilrisultato di un'attività, una costruzioneumana. Kant ritiene con ciò di avere dimostrato la «realtà empirica» e «l'idealità transendentale » delle forme dell’intuizione , e, in questo modo, che rimane del tutto problematico il significato di ciò che è rea- le indipendentemente dalle condizioni (formali, ideali o trascendentali) in cui esso è dato.

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