ILLUMINISMO

 L'Illuminismo è un movimento non solo filosofico ma più generalmente culturale (letterario, artistico, sociale, politico, scientifico) che si sviluppa in Europa nel diciottesimo secolo.

Sua caratteristica principale è la fiducia e la celebrazione della ragione umana, più in particolare, metaforicamente, dei "lumi" della ragione, perché capace di guidare e di "illuminare" tutti gli aspetti della conoscenza e del comportamento umano. Da qui, appunto, il termine di "Illuminismo", per significare la capacità della ragione di illuminare il sapere e la condotta umana.

Il movimento illuminista si diffonde nei più avanzati paesi europei: Gran Bretagna, Francia, alcuni Stati italiani e tedeschi. Ha i suoi primi inizi in Inghilterra, dove ormai la borghesia aveva definitivamente superato l'aristocrazia agraria nella produzione della ricchezza, affermandosi come classe sociale prevalente nell'economia. Ma è in Francia che l’Illuminismo ha il massimo sviluppo, dove era forte il contrasto tra la borghesia, che stava diventando sempre più importante dal punto di vista economico, ed il sussistente sistema politico, ancora di carattere aristocratico e feudale. Tant'è che verso la fine del Settecento gli interessi della borghesia e le idee di libertà e di uguaglianza civile dell'Illuminismo portarono allo scoppio della Rivoluzione francese, che comportò la fine del vecchio regime monarchico, assoluto e aristocratico.

In Italia e in Germania l'Illuminismo non fu il frutto soprattutto della classe borghese, che era meno progredita rispetto all'Inghilterra e alla Francia, bensì di taluni principi "illuminati", cioè di taluni sovrani di idee avanzate, che vollero governare secondo una mentalità moderna e progressista.

In generale si può dire che l'Illuminismo è stato l'ideologia (la forma di pensiero) della borghesia in ascesa, destinata a diventare la classe sociale prevalente.Nato in Inghilterra dal pensiero degli empiristi, di cui è considerato iniziatore il filosofo John Locke (1632-1704), l’Illuminismo prima di irradiarsi in Europa trovò una complessa elaborazione in Francia ad opera di un nutrito gruppo di intellettua- li. Tra essi, Charles de Montesquieu (1689-1755), Voltaire (1694-1778), Jean-Jacques Rousseau (1712-1778), Denis Diderot (1713-1784), Jean-Baptiste d’Alembert (1717-1783), Condorcet (1743-1794) e numerosi altri.

Questi intellettuali amavano definirsi philosophes, termine che in greco significa “amico della sapienza”. Voltaire, volendo dimostrare la superiorità dei nuovi intellet- tuali illuministi rispetto alla tradizionale figura del letterato specialista nello studio dell’antichità, parla espressamente di “spirito filosofico”, a sottolineare l’interesse suo e dei suoi amici per tutte le forme del sapere e il nuovo impegno divulgativo e formativo a cui si sentivano chiamati.

Di fatto il philosophe radunava in sé molteplici aspetti e competenze: era cosmopo- lita, grande viaggiatore, frequentatore delle corti della nobiltà illuminata e dei salotti della ricca borghesia, ma anche dedito a studi filosofici e storici, di scienze fisiche e naturali, di dottrine politiche, economiche e sociali.

Caratteristiche principali dell'Illuminismo sono:

1. la fiducia nella ragione umana, nella riflessione razionale controllata e verificata in base all'esperienza, cui è affidato il progresso umano;

2. la liberazione dell'uomo, mediante la diffusione del sapere, dalle concezioni assurde della tradizione, dall’ignoranza e dall’oppressione;

3. l'avvento di una nuova concezione di società tollerante, in cui garantire i diritti naturali e la convivenza sociale abbattendo i privilegi sociali di origine feudale;

4. lo sviluppo di una nuova religione, non rivelata e trascendente, ma basata su principi razionali naturali, vale a dire quelli del deismo (la Dea ragione) e del giusnaturalismo (il diritto naturale).







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